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"Mi metto a fare la puttana" Cap.Sesto: Debriefing


di Membro VIP di Annunci69.it Bigone100
26.09.2023    |    146    |    0 6.0
"SESTO Sei stanca lo vedo, ti metti sul divano non prendi il telefono e nemmeno il libro, fissi la tv spenta..."
SESTO

Sei stanca lo vedo, ti metti sul divano non prendi il telefono e nemmeno il libro, fissi la tv spenta. Mi siedo accanto a te, ti prendo la mano ma sto zitto, guardo anche io lo schermo nero parlerai se vorrai.
Dopo qualche minuto sempre fissando lo schermo, dici:
- Non è precisamente una passeggiata
- Temo che fosse prevedibile, altrimenti lo farebbero tutti
- Si, ma fino a che non provi non hai nemmeno una idea di come potrebbe essere
- Ti fa male?
- Si, ho la figa dolente ed il culo brucia e mi sembra di non riuscire più a chiuderlo come prima, non me lo avranno rotto davvero?
- Tranquilla, non ci sono danni veri, è solo molto adoperato, ma tornerà a posto
- Ma sai, non sono i miei buchi la parte peggiore, sono stanca di ricevere tutto quello che questi mi scaricano addosso
- Capisco
- Non so se capisci, non mi riferisco ai diciannove schizzi di sborra che ho nello stomaco ed al sapore che mi torna in bocca frequentemente
- Non ci crederai, ma capisco bene cosa intendi, e non mi ha nemmeno sfiorato il pensiero che il problema fosse quello che hai fisicamente ingoiato.
Il problema è che spesso i clienti ti portano le loro sofferenze, sono davvero pochi quelli che vedono la cosa come dovrebbe essere, cioè uno svago un momento di allegria. La grandissima maggioranza ti lascia delle negatività, piccole o grandi che siano. Non fosse altro il fatto che dopo averti adoperato si vergognano di se stessi, ti evitano come una appestata e non vedono l’ora di sparire. Per non parlare dei problemi personali che ovviamente traspaiono sempre facilmente nelle interazioni, e che a meno di essere a livello intellettuale di un criceto non puoi non sentire.
Mi guardi, adesso ho davvero tutta la tua attenzione, questo discorso ti interessa, mi dici.
- É vero, succede proprio così, ma perché li sento? In fondo a me non me ne fotte un cazzo dei loro problemi, a me interessa solo che paghino, magari che vadano via soddisfatti, in modo che tornino e che mi facciano buona pubblicità.
Teoricamente è proprio così, il tuo discorso non fa una grinza, ma nella realtà ci sono delle altre variabili da considerare, prima di tutto sei alle prime armi, quindi è normale che ancora tu non abbia sviluppato quella corazza tipica delle professioniste di questo mestiere.
Non ti nascondo che questo è un punto particolarmente preoccupante per noi, sarà fondamentale vedere come evolve questo aspetto. Infatti, se è indispensabile che tu ti costruisca un solido guscio dove mettere al riparo te stessa mentre lavori, in modo che sia chiaro che tu sei tu e non sei Angelica, la puttana ben pagata ed abile che va in scena per i clienti, altrettanto fondamentale è che tu voglia darmi accesso a quella parte privata di te. Ovviamente possiamo parlare, scherzare ed analizzare tutto quello che succede, ma io voglio fare l’amore con te, e se decidiamo che sei la mia zoccola deve essere un gioco tra di noi e non una marchetta in più. So bene che non è una cosa semplice, ma sono assolutamente sicuro che sia possibile, dobbiamo solo capire se interessa anche te, e se custodire il nostro rapporto in una dimensione completamente diversa anche se con aspetti altrettanto fisici, è importante per te quanto lo è per me.
L’inesperienza però non è il solo fattore in gioco, inutile negare che sia anche un fatto di sensibilità, e quella non scompare con l’esperienza, puoi solo imparare a gestirla, ad incanalarla nel modo corretto.
- Sei tu che mi vedi così sensibile, io non mi sento minimamente così, io sono egoista, penso solo a me stessa ed in questo caso ai soldi, del resto me ne frego
- Non ne sono affatto convinto, abbiamo ancora una ventina di minuti facciamo un test, sempre che tu voglia continuare con le marchette, altrimenti spegniamo le luci e stacchiamo il campanello
- Voglio continuare ma solo per gli otto VB che devo ancora incassare
- Solo?
- E perché mi da fastidio lasciare lavori a metà
- Solo?
- Uffa, e perché mi da fastidio deludere i clienti e venir meno agli accordi
- Ah però, interessante
- Non divaghiamo, di che test stavi parlando?
- Testiamo quanto dei tuoi primi quattro clienti di stasera ti è rimasto addosso, e non sto parlando di quello che hai nello stomaco. Ovviamente risposte sincere, altrimenti meglio che ti fai una partita a Candy Crush, ti è sicuramente più utile

- Cominciamo, parlami del tuo primo cliente, senza riflettere troppo, tira fuori le così come ti vengono, senza filtri, stenditi chiudi gli occhi e vai

- il primo di stasera, dunque vediamo, un vecchio, ma uno così va a puttane? Capelli bianchi, radi, pettinati, pelle chiara, camicia e pantaloni stirati, non mi guarda, i soldi sono nuovi, li ha appena presi dal bancomat? Diventa rosso. Lo mando a lavarsi, è quasi obbediente e ci sta a lungo, si scusa, si spoglia gli prendo i pantaloni, li ho piegati, li ho piegati??? Ha mutande e calzini bianchi e nuovi anche quelli presi per l’occasione? Non mi metto in ginocchio mi accoccolo, il cazzo sa un po’ di sapone, ci do dentro, mi accarezza la testa, dice sempre le stesse tre cose, poi sborra, sborra, sborra, ma quanta ne ha? Devo ingoiare, ed ancora devo ingoiare e continua, rallenta, si ferma posso fargli il giochino del bocca piena bocca vuota. Ha ringraziato, si è rivestito veloce e con poca attenzione ed è fuggito via, il sapore è poco aggressivo ma mi sento lo stomaco pieno, complice il pompino da guinnes devo aver ingoiato anche parecchia aria, che ora risale portandosi dietro il sapore della sborra. Ma sto povero cristo da quanto tempo aspettava questo momento?

- Vedi, cliente normale, educato e non problematico, ma ti ha lasciato tante impressioni, tante idee e tante riflessioni
- E tanta sborra in pancia
- Non fare la bulla, so benissimo che hai capito, ma in effetti era il primo, vediamo come va con il secondo, chiudi gli occhi e spara

- il secondo, cosa mi ricordo? Certamente culo, culo e ancora culo. Armando, abiti da lavoro ma pulito, mani forti e callose, sorride e mi guarda molto, cazzo normale ma durissimo, mi incula sulla schiena, mi incula a pecora, mi incula a cavallo, mi incula a lungo. Dice continuamente Dai!! All’inizio mi infastidisce ma poi capisco che è soltanto un intercalare, mi fa sorridere. É amareggiato perché la moglie non si fa inculare, ma non riesce a concludere, mi fa male il culo, gli parlo della moglie, mi dice che la vorrebbe allargare aprirle il culo, gli dico di portarmela a lezione e lui esplode. Gli coccolo un momento il cazzo dopo aver tolto il preservativo e lui si scioglie, ma questa moglie, culo a parte, una carezza a quest’uomo gliela fa ogni tanto?

- Già più concisa, non è più la prima volta, è normale, ma comunque ti rendi conto da sola che ti resta addosso tanto di loro?
- Tanto mi pare esagerato, del terzo mi ricordo poco e niente
- Sei sicura? Prova a tirarlo fuori e vediamo

- Terzo terzo, vediamo, ah certo parlare parlare parlare, che palle, ma ti pare possibile rompere il cazzo in questo modo? Cosa mi dici? E cosa vuoi che ti dica? Tira fuori sto cazzo e procediamo, siamo qui per fare conversazione? A cosa pensi? Ma secondo te, a che cazzo potrò mai pensare? A come farti concludere abbastanza alla svelta ma non troppo, in modo che ti levi dalle palle ma con il sorriso sulle labbra. Mi chiede come mi chiamo, è l’unico, non ci pensavo nemmeno più, stavo per sbagliare nome, abbiamo fatto bene a mantenere l’iniziale. Però poi alla fine l’ho gestito, l’ho mandato via contento, mi sono risparmiata il culo ed anche di ingoiare altra sborra. Ma quanto potete essere stupidi, è bastato dire che mi aveva aperto bene la figa per farlo uscire tutto gongolante.

- E come vedi anche di lui ti sono rimaste diverse cose, attenzione, non sto dicendo che sia sbagliato, anzi a mio parere se vuoi diventare veramente speciale è proprio questa sensibilità che dovrai mantenere ed affinare. Tieni però presente che non è a costo zero. Quella che fa venti bocchini in macchina in una sera andrà a casa con il mal di schiena, il male al collo e la mandibola indolenzita, e se inverno col raffreddore o se estate col sudore delle palle di venti uomini sulla faccia, ed il corrispettivo di dodici VB nella borsetta, ma non ricordando praticamente nulla dei suoi clienti. Tu per fare dodici VB netti ti sarai fatta magari solo quattro clienti, in una location decisamente più comoda, ma avrai preso molto di più di loro, e non solo in senso dei centimetri o dei millilitri. Vuoi parlare dell’ultimo? Facciamo in tempo.
- Vabbè ma questo è appena uscito, ovvio che mi ricordi
- Non sono d’accordo, il tempo c’entra sino ad un certo punto, poi dicono che buttare fuori aiuti a liberare la mente
- Ok proviamo, anche se ci credo sino ad un certo punto

- Dunque quest’ultimo, uno sfigato dal punto di vista fisico, mi apostrofa subito malamente, come se chiamare troia una che fa la troia fosse qualcosa di originale. Si vede che è un perdente in cerca di rivincite, ma certo si accontenta di poco. La sua unica possibilità di colpire sta nel mostrare il cazzo, veramente impressionante, mai visto nulla del genere, ma sono stata un po’ stronza e non gli ho dato soddisfazione. Questo probabilmente lo ha fatto un po’ arrabbiare ma lo ha anche molto attivato. Con quel cazzo in bocca ho potuto fare ben poco, non c’era spazio. Per fortuna lo sapeva e non ha fatto scherzi, ci saremmo semplicemente male in due. La sua sborra era terribile, mai ingoiato niente di così schifoso, la consistenza, il sapore, l’odore tutto era pessimo. Quando mi ha fatto perdere l’equilibrio mentre me lo stavo infilando mi ha fatto davvero male, l’ho odiato ma ho pensato che se mi faceva un tiro così col culo mi mandava all’ospedale. Devo dire che però le minacce hanno funzionato, e col culo è stato bello calmo ed ha lasciato fare a me. Non so nemmeno io perché con gli ultimi tre colpi mi sono spaccata il culo in questo modo, non è stata colpa sua, anzi per fortuna che al terzo me lo ha piantato dentro ed ha sborrato, perché io sarei andata avanti ancora un po’ a saltargli sul cazzo, salvo poi pentirmene sul bidet.

- Ok, credo tu abbia capito molto bene cosa intendo dire, e che dobbiamo lavorare anche su questo per fare di te una vera fuoriclasse, una che capisce tutto, coglie i particolari, sente le emozioni, ed usa tutto questo per confezionare prestazioni indimenticabili. Ma anche una che quando ha finito esce di scena e lascia tutto in teatro senza farsi attaccare addosso nulla, è questo che distingue la vera star. Pensi che ti abbia aiutato passarmi un po’ delle tue sensazioni e buttare un po’ fuori?
- Mi avrebbe aiutato di più buttare fuori un po’ della sborra che ho ingoiato e passarti un po’ del mio mal di culo… dai scemo, sto scherzando devo riflettere, ma così a prima sensazione direi di si, direi che questo è uno di quei pochi casi in cui parlare mi fa bene. Dai facciamoci un caffè e dimmi qualcosa del prossimo se la sai, che mancano cinque minuti se è puntuale.
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